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COSA BISOGNA SAPERE PRIMA DI PROCEDERE ALLA POSA?

INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE

Prima di procedere alla posa del parquet è necessario conoscere le tipologie di legno, il sottofondo e i diversi accorgimenti necessari a garantire un lavoro a regola d’arte.

 

Il legno. Esistono fondamentalmente 3 tipologie di pavimenti in legno: il massiccio ed il massello costituiti da un’unica essenza di legno ed il multistrato, un incrocio di varie essenze con la parte nobile di spessore variabile che rimane a vista. I primi due si trovano in commercio con e senza sistema di incastro maschio – femmina. Nel caso si utilizzasse il sistema senza incastro, il pavimento in legno dovrà essere incollato al supporto sottostante, nell’altro caso si potrà optare a scelta per l’incollaggio esclusivamente degli incastri o solo al sottofondo o entrambi per la massima stabilità. Il pavimento multistrato invece viene spesso montato anche in maniera flottante, ma per ridurre la rumorosità o in caso di pavimento riscaldato è meglio incollare il pavimento anche per una migliore trasmittanza termica.

Il sottofondo. Qualora si optasse per una posa incollata, per eseguire una corretta lavorazione è molto importante la conoscenza del sottofondo, cioè il massetto, che deve essere asciutto, pulito, privo di fessurazioni, compatto, meccanicamente resistente, sufficientemente liscio in quota e piano.

L’umidità. Grazie alle tecniche più recenti, al massetto tradizionale realizzato con una miscela di sabbia acqua e cemento, si sono aggiunti altri due tipi: quello in anidrite costituito da una miscela di acqua e solfato di calcio e quello a rapida essiccazione, ossia di tipo cementizio, ma additivato con leganti idraulici per favorire l’essiccazione. Quest’ultimo è sempre più utilizzato. Il controllo dell’umidità residua è particolarmente importante con questo sottofondo, poiché i tempi già brevi di lavorazione, inducono a volte ad accelerare le tempistiche oltre a quelle minime prescritte. Inoltre se si presenta il fenomeno del “bleeding” (ovvero dell’essudazione del massetto cementizio) spesso dovuto a eccessivo quantitativo d’acqua nell’impasto o eccessiva bagnatura durante le operazioni di finitura, bisogna provvedere alla sua asportazione meccanica. Se le condizioni di umidità residua non rispecchiano quelle richieste e nel caso di bleeding, si corre il rischio che il parquet si distacchi per via del movimento del legno che assorbe l’umidità. Per velocizzare i tempi di essiccazione, si può carteggiare la superficie del massetto per aprire le porosità favorendo l’evaporazione dell’acqua in eccesso, utilizzare deumidificatori e riscaldare l’ambiente. L’utilizzo d’idonei primer isolanti (ad esempio Stufex PR 91Stufex PR 92) permette incollaggi anche a umidità più elevate minimizzando il rischio. In caso di risalita continua di umidità dal sottofondo non è però possibile posare un pavimento in legno. (Consulta nella tabella l’umidità di lavorazione ideale).

Sistemi di misurazione. Per rilevare l’umidità presente nel sottofondo si possono utilizzare misuratori di superficie o di profondità. I misuratori di superficie (tipo Aquaboy) utilizzano la conduttività elettrica dell’acqua per stabilire la percentuale di umidità presente, però non forniscono dati molto affidabili, soprattutto per la tipologia di massetto tradizionale. I misuratori di profondità danno invece risultati molto più affidabili, ma implicano la foratura in profondità del massetto con il rischio di danneggiare tubazioni e/o cablaggi sottostanti.

La consistenza. Prima di procedere all’incollaggio, bisogna anche accertarsi che il massetto sia solido, coeso e non sfarinante e non ci sia presenza di polvere di altre lavorazioni. La polvere in superficie su sottofondi rapidi di nuova generazione, può anche essere provocata da un’essiccazione troppo veloce dovuta a correnti d’aria. È buona prassi quindi posare il sottofondo a serramenti montati. In caso di dubbi sulla coesione del massetto, l’utilizzo d’idonei primer (ad esempio Stufex PR 99Stufex PR 100) può migliorare notevolmente l’aggrappaggio.

Il riscaldamento a pavimento. Grazie ad una distribuzione della temperatura più uniforme all’interno dell’abitazione ed alla riduzione del consumo energetico, si è molto diffuso il sistema di riscaldamento a pavimento che viene integrato nel sottofondo. Anche il legno, pur essendo un materiale isolante, se utilizzato con spessori adeguati, può essere posato su un sistema di riscaldamento a pavimento. L’incollaggio al sottofondo diventa a questo punto indispensabile sia per garantire una stabilità al sistema, che per migliorare la capacità di trasmissione della temperatura. Nel caso d’incollaggio su pavimenti radianti, è indispensabile il rispetto delle percentuali di umidità massime prescritte, senza l’eventuale utilizzo di un primer impermeabilizzante. Per aiutare l’essiccazione del massetto e raggiungere la percentuale di umidità corretta, si può provvedere a cicli di accensione dell’impianto di riscaldamento.

Sottofondi particolari. In alcuni casi capita di dovere posare il pavimento in legno direttamente su ceramica, marmo o addirittura su lamiere metalliche. Su questi supporti non assorbenti è obbligatorio l’utilizzo di uno specifico primer che funge da promotore di adesione (ad esempio Stufex PR 93) abbinato ad una colla bicomponente.